Turismo esperienziale agli Stretti di Giaredo

Il turismo esperienziale: scoprire il territorio divertendosi

Il turismo esperienziale è un modo di fare le vacanze che va sempre più affermandosi.

In una società che si evolve rapidamente, anche il modo di fare il turista si arricchisce di nuove caratterizzazioni.

Il turista esperienziale

Il protagonista, in questo caso, è un turista che non si limita a guardare.

Partecipa, si immerge nel tessuto in cui si viene a trovare.

Cibo, tradizioni, cultura, divertimento.

Tutto lo interessa.  

Molti sono infatti gli aspetti presenti in ogni territorio in grado di fornire una possibilità di fare del turismo esperienziale.

Gli Stretti di Giaredo

Ad esempio, a Pontremoli esiste uno dei luoghi più attrattivi per chi è intenzionato a fare questo tipo di turismo: Gli stretti di Giaredo.

Non sempre però ad una voglia di provare nuove sensazioni si accompagna un senso civico altrettanto evoluto.

Vorrei dirlo con l’ immagine che segue che sembrerebbe essere più eloquente di tante parole.

Quelli che vedete riprodotti sono il frutto della consueta operazione di pulizia della quale, meritevolmente, si fa carico il gruppo di guide di Sigeric/Farfalle in cammino.

Stretti di Giaredo: in troppi non portano rispetto a questo bel luogo!
Stretti di Giaredo: in troppi non portano rispetto a questo bel luogo!

Ma quale beneficio potrà mai trarre da una visita agli Stretti di Giaredo, colui cui  dovesse presentarsi un simile spettacolo? In quanto ad esperienza non possiamo negarla. Ma si tratta di un’esperienza della quale qualsiasi turista, esperienziale o no, farebbe volentieri a meno!

Per cui: ripassiamoci l’esalogo redatto dalle guide di Farfalle in cammino, attivandoci anche per metterlo in pratica.

L’esalogo di Farfalle in Cammino

E’ per questo che riteniamo giusto riproporre l’esalogo, elaborato da Farfalle in cammino.

Poche regole, facili da seguire, con un’unica consapevolezza.

Gli Stretti di Giaredo sono di tutti.

E tutti dobbiamo quindi sentirci responsabili del loro mantenimento.

Regola 1

Le rocce, le pietre, e le pareti rocciose non vanno alterate in alcun modo. Si deve evitare il lancio di pietre o massi e il loro eccessivo spostamento per creare dighe o passaggi. I muri di roccia non vanno scalfiti con oggetti e altre rocce ne imbrattate o scritte
con vernici e colori. I ciottoli che si trovano nel fiume non contengono fossili!

Regola 2

La fauna non deve essere danneggiata ne disturbata; questo vale anche per le uova, i nidi, le larve. Non prelevare, uccidere o catturare esemplari. Anche gli animali più comuni e a noi più familiari vanno lasciati indisturbati: rane e rospi, farfalle e coleotteri, uccelli e pesci vivono nella forra e vi svolgono le loro attività annuali: se trovate un nido non metteteci le mani dentro e non provate a smuoverlo; si presti attenzione alle uova (ammassi gelatinosi o sottili cordoni trasparenti) e alle migliaia di girini di rane e rospi che si trovano presso le rive del corso d’acqua; non catturate questi anfibi, sono delicati ed è facile provocare la rottura degli arti e traumi interni; le piccole pozze laterali al fiume sono luoghi assai importanti per la fauna, osservate la vita al loro interno e non disturbare la piccola quiete che vi troverete.

Regola 3

La flora (le piante) non deve essere danneggiata ne disturbata. Non prelevare, tagliare, strappare parti vegetali, ne di erbe ne di alberi. La flora è composta da poche specie ma molto interessanti per la loro ecologia o distribuzione, per questo evitiamo di strappare le erbe che crescono sulle rocce o sulle rive o tagliare i piccoli alberi che si sporgono sul fiume dalle pareti circostanti.

Regola 4

Non gettare e abbandonare rifiuti. Contenitori e imballi per cibi e bevande devono essere portati indietro e gettati negli appositi contenitori. Anche le parti di vestiario che si strappano o rompono (suole di scarpe, abbigliamento, asciugamani etc.) non vanno abbandonate. Fate attenzione ai piccoli oggetti che è facile perdere come occhiali, cappelli, telefonini etc.

Regola 5

I cani non si divertono nella forra. Questo è vero per la quasi totalità di essi; anche quelli più portati per l’acqua entrano presto in agitazione e ansia. Questo a causa delle nuotate obbligate, anche per lunghi tratti, al dover saltare da un masso all’altro, all’ambiente chiuso e all’acqua fredda. Se abbiamo con noi il nostro cane è meglio quindi rimanere nelle parti più ampie del fiume, all’esterno della forra.
(visto che il tema potrebbe generare discussioni e pareri contrastanti, specifichiamo che l’opinione, comunque sempre discutibile, è quella di Scienziato Naturalista, amante e padrone di cani)

Regola 6

Non accendere fuochi e non lasciare tracce del tuo passaggio. Quello che ci spinge a visitare gli Stretti è il paesaggio naturale e suggestivo, oltre alla dimensione avventurosa che permea il luogo. Se vogliamo che questo rimanga tale dobbiamo lasciarlo pressoché inalterato. Se è vero che piccole modifiche possono incrementare la varietà di habitat (dighe di ciottoli, passaggi), è anche vero che un loro eccesso genera stress e disturbo, quindi pensa sempre attentamente a cosa tocchi o modifichi.